lunedì 20 settembre 2010

Omaha Driver - recensione

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Questo è quello che pensano del mio Omaha Driver. Qui puoi ascoltare un sample.


Omaha Driver





Da semplice Boost passando da un caldo suono di overdrive a Fuzz, forse sembra tanto per un singolo pedale, ma l'omaha è tutto questo. E' impressionante quando settato da Boost da pienezza e colore al suono della mia stratocaster, il suono diventa morbido e rotondo.Particolare è l'escursione del GAIN dai 3/4 (zona Boost) alla fine della corsa (veramente questione di millimetri), dove si scatena un Fuzz molto vintage. Personalmente uso il pedale sempre al massimo del gain. Accoppiato con un compressore, quiasi quasi si sente Zio David Gilmour nelle nostre mani, pronti per Echoes!L'ho utilizzato per suonare Pink Floyd con risultati sorprendenti, ma l'ho testato anche per fare Rock/Alterntive adattandosi tantissimo a un genere molto acido e freddo, ebbene si l'omaha oltre a essere caldo e rotondo sa diventare anche acido e freddo! L'equalizzazione (BASS e TREB) cambia radicalmente il colore della chitarra. Ultimo potenziometro da trattare è il volume... esagerato! Le valvole sono messe a dura prova, ma il pedale reagisce in modo impeccabile anche con il volume a metà o poco meno. Consigliata con i single coil di una stratocaster, ma con l'HB riusciamo a ottenere un altro tipo di Distorsione, piatta e veramente potente. Ultima nota è la grandissima dinamicità del pedale, anche se è impostato al max del gain, basta abbassare il volume della chitarra per ottenere un suono sempre più pulito, mantenedo bene dinamiche e timbro. Dal Blues, passando dal rock, entrando nello psichedelico, uscendo nell'alterntive, fino all'Indie, l'omaha da sempre ottimi risultati!



Nicola Baione